Come previsto, la carta vincente si è rivelata sciropparmelo senza pause e interruzioni temporali: 3 albi filati tutti in un sorso.
In questo modo la tensione è rimasta alta, non ho perso elementi strategici per strada e ho potuto giudicare la bontà della sceneggiatura senza il sabotaggio innescato ogni volta dalle pause mensili. Non ci giro neanche intorno: la storia, per lo spessore dell’argomento trattato e per la lunghezza dello sviluppo, è degna di un albo GIGANTE. Anzi, poteva essere tranquillamente confezionata dentro l’ampio brossurato che, appunto, si occupava esclusivamente di mysteri di serie A (l’oro della continuity).
Il bello, che lo rende davvero al pari di un albo dei primi tempi, è che componenti quali gli esagoni e i loro portatori, l’alterjinga e l’Akasha, non sono elementi autoreferenziali messi furbescamente per insaporire una storia nata fiacca, ma veramente una ”boccata d’aria fresca” che fa fare un deciso passo avanti al tema degli “Dei venuti dallo spazio”. E con un finale che chiude il mystero per aprirne un altro: qual è il reale disegno dei TdT e come si muovono le linee del destino disegnate da loro per arrivare al compimento dello stesso.
Anche la vicenda oscura che riguarda i vertici degli UIN è altro argomento d’interesse. Insomma…. avevo già assegnato la palma del premio Atlantide per questa fortunatissima annata, ma, per almeno la quarta volta, sono costretto a cambiare per assegnarla a questa trilogia, che per me fa saltare il banco. Do ottimo e non capolavoro, ma darei mezzo punto in più. Tanta, tanta roba!...
Aldous dovrebbe andarci a nozze con un trittico del genere.
A proposito. Segnatevi che gli esagoni più potenti, quelli che derivano dalla COPPA, sono diventati 8. Il cartonato dell'ASI ha decretato la nascita di una nuova stella (che stella non è). Da determinare il peso specifico di questo esagono: è come l'originale poi diviso in 7 o ha una potenza di fuoco minore? E' nato da una storia extra collana, ma è stato introdotto bene, e non credo verrà messo nel dimenticatoio.
