CITAZIONE (Aldous @ 23/10/2022, 10:34)
Ok quindi assumo che questa degli ultimi anni sia una nuova serie in quanto il canone stabilito negli albi storici è stato cancellato senza spiegazioni. In tal caso però dovrebbero cambiargli nome, invece di sfruttare i vecchi lettori facendogli credere che questo personaggio sia ancora Martin Mistere. Eh, già, pecunia non olet.
Che vuoi che ti dica, se non che stai invocando qualcosa che non ha alcun precedente, ma anzi, è corredato di precedenti opposti a ciò che auspichi.
Come sai, far slittare la scala temporale è qualcosa che case editrici come la Marvel (il cui vastissimo universo però esiste dalla fine degli anni 1960) fanno
almeno dal 1980. Certo, il loro slittamento è più sottile, e ha conseguenze marginali, perché la Marvel è una realtà costituita da una pletora di serie, in cui si sono susseguite sviste, contraddizioni, riscritture, ripartenze occulte, miniserie ed eventi che cambiavano e ricambiavano e stracambiavano le origini e le vicissitudini dei personaggi, e di conseguenza, chi ci fa più caso se Reed Richards ha combattuto nella Guerra del Golfo o nella Seconda Guerra Mondiale, visto che la Storia non ha mai veramente lasciato il segno nel suo universo personale e a contare sono invece i suoi litigi con Victor Von Doom a scuola (e a nessuno interessano le lacrime versate da Victor quando furono distrutte le Torri Gemelle di New York, evento ora azzerato dallo slittamento temporale), e di certo l'incontro tra Ben Grimm, Johnny Storm e i Beatles non ha avuto conseguenze rilevanti sulle vite di chicchessia.
Invece, su una singola serie ben più coesa e circoscritta cone Martin Mystère, che per più di due decenni ha fatto uno sforzo continuo di restare coerente con se stessa, rinnegare la Storia ha tutto un altro effetto, essendo Martin un fruitore più consapevole e partecipe e reattivo della realtà del suo tempo, dalla quale è stato formato e influenzato profondamente (è stato arrestato perché protestava contro la guerra in Vietnam; è stato nella Cina Comunista prima che si "rilassasse"; è stato "formato" in un contesto culturale ben preciso e da una letteratura come quella di Ignatius Donnely, Erich von Däniken e Peter Kolosimo, che oggidì nessuno più considera; e così via, passando per gli innumerevoli personaggi assai anziani superstiti e testimoni di guerre e altri eventi storici che Martin ha incontrato e intervistato solo perché negli anni 1980-2000 potevano ancora essere vivi, fino al ciclo di ben 24 albi del Countdown di Fine Millennio, che chiaramente sono avvenuti quando sono avvenuti e non in anni selezionabili a piacere).
E' quindi difficile rileggere le vecchie storie, adesso, senza accorgersi di come le loro fondamenta Storiche (proprio come tutto ciò che definisce il protagonista stesso) siano talmente cruciali che, se vengono negate/vanificate dall'applicazione dello slittamento temporale, le storie stesse perdono senso, perché non possono esistere in altre epoche, se non applicando adattamenti grotteschi e/o farseschi (che sono poi l'approccio editoriale attuale della serie). Buttiamo via tutto, quindi? Oppure diciamo che nel cielo c'era SuperMario e non gli Space Invaders? Il Martin Mystère robotico del futuro non si è, quindi, basato su memorie ferme al 1987, e anche lo sfasamento del futuro di Nathan Never inventato in seguito è da ricalcolare? L'incontro con Mister No, personaggio radicatissimo nella Storia, non è mai accaduto, come tutte le altre comparsate di Jerry Drake, Ananga compresa? E Martin non è mai stato ragazzino negli anni 1950, e quindi la storia con la sua genealogia fino a zio Paul e Cigale e Docteur Mystère è tutta sballata e quindi da annullare, insieme alla militanza di Mark negli UiN in odio alle manie ufologiche di quell'epoca? L'informatica degli anni 1980 ha qualche senso, se la si trasla in avanti anche solo di un decennio? Durante i Mysteri Italiani, che bisogno hanno Martin e Diana di fare avanti e indietro da un continente all'altro, inquinando come dei dementi, quando basta internet per passare ore a parlare? E' più facile trovare la fontana della giovinezza e la tomba di Mosè con Google Maps o senza? I vegliardi nazisti geriatrici di così tante avventure, col loro grandioso epilogo Bis, non sono mai esistiti o sono morti molto prima che MM si diplomasse, o forse hanno affrontato Mark Mystère, il Burocrate del Possibile, invece di Martin?
Si riesce davvero a parlare di "riferimento locale" da ignorare, come fa la Marvel chiamando
"topical reference" l'incontro tra i Vendicatori e Ronald Reagan presidente, grazie alla superficialità degli agganci tra il suo Universo e la Storia? Si può davvero rileggere un'avventura di MM degli anni 1970-1980 e dire che è accaduta 10 anni fa, senza toglierle efficacia e credibilità? Le Nuove Avventure A Colori sono una risposta inequivocabile, e infatti il romanzo "Il potere del falco" di Carlo Andrea Cappi sceglie di restare ancorato alla datazione originale (e quindi c'è ancora oggi una narrativa di un Mark Mystère in azione come UiN negli anni effettivi del decennio 1950).
E quindi, ti dicevo, il cambio di nome della testata non è invocabile, perché il modello che applica questa costante riscrittura del canone, cioè la Marvel, è la prima a non essersi mai posta il problema. Con un precedente così, a dimostrare che la fetta di lettori che non lo gradisce è irrilevante, non c'è possibilità di aspettarsi che vengano adottate neppure soluzioni alternative, più oneste ma più onerose (e a beneficio di chi?).
Parlo naturalmente del triplice metodo della DC comics: 1. le Terre Parallele (il più caotico e antico; ogni albo ti avvertiva di quale realtà e di quale epoca si trattava, perché magari stavi leggendo una storia di una Terra-2 dove Batman era invecchiato e sua figlia era la nuova giustiziera Huntress, mentre in un altro c'era la Justice Society degli anni 1950, e in un altro la Justice League degli anni 1970); 2. il riavvio periodico della continuità globale (sin dalla "Crisi sulle Terre Infinite" del 1986), con riscrittura esplicita e ragionata delle origini; 3. il concetto del passaggio di testimone generazionale (Flash si sacrifica, e la sua giovane spalla Kid Flash prende il suo posto; Lanterna Verde si sacrifica e un altro giovane viene nominato Lanterna; decenni dopo, un qualche evento geniale riporta in vita gli originali, senza rinnegare però la strada fatta dagli eredi/figli/nipoti, anzi, includendola come elemento di grande valore).
Nel caso di Martin Mystère, invece, siamo arrivati a ciò che Alfredo Castelli auspicava apertamente da tempo, come scrisse in occasione di Anni '30, se non sbaglio: la Topolinizzazione del personaggio, ottica che è l'unica in cui puoi leggere le storie attuali, salvo rarissime occasioni.
E infatti, se ci fai caso, ogni volta che leggi un albo nuovo, ti viene da protestare per le incongruenze, ma poi le accantoni, insieme al ricordo della storia. Come mai? Proprio perché questa relativizzazione per cui "si cancella qualunque cosa non faccia comodo narrativamente (commercialmente)", finisce per togliere valore e importanza a queste storie; non conta più l'eventuale qualità (se c'è) o le rivelazioni epocali che mirano a stravolgere tutto ciò che sappiamo del personaggio (il passato, le motivazioni, la genealogia, il murchadna, quello che vuoi), perché tanto noi le percepiamo come foglie nel vento, destinate a sparire a breve, per essere rimpiazzate/riscritte da altre foglie altrettanto inconsistenti e altrettanto dimenticabili, a differenza dell'immortale e monumentale matrice narrativa originale a cui la memoria di chiunque ritorna quando si pensa a Martin Mystère e ai suoi veri "grandi enigmi". E d'altra parte, come avrai constatato, i "mysteri" di questo bidimensionale e pagliaccesco Martin Mystère moderno, privo com'è di radici storiche e culturali, sono afflitti da una crescente pochezza e irrilevanza, inventati di sana pianta, inconsistenti, malamente appiccicati a eventi storici antichi, tenuti lontani da qualunque riferimento all'attualità, decisamente "topolineschi" nella loro superficialità: anche questo sembra derivare dall'esigenza di non vincolare il personaggio a un contesto specifico, e contribuisce ulteriormente alla dimenticabilità e inutilità sostanziale di questi fumetti, ormai ridotti a "Le grandi parodie di Martin Mystère".
Quindi, o li consideri apocrifi da gettare nel dimenticatoio, oppure salvi quel poco di utile che c'è (vedi le ultime due di Recagno) considerandole come accadute anni fa, e non nel presente, oppure li vedi come indizi di cosa è accaduto nella vera linea temporale originale (oppure, ancora, usi le giustificazioni che abbiamo creato in GaL!).
Ma se ciò ti porta a farti il sangue amaro, allora secondo me hai solo due scelte: o smettere del tutto di seguire la serie (comprare albi sapendo che ti indignerai: chi te lo fa fare?), oppure fare come faccio io con le storie di Topolino, e cioè selezionarle con grande attenzione in base alla qualità del lavoro degli autori, una volta capito cosa sanno o non sanno fare. A posteriori, puoi facilmente constatare che ignorare le altre non ti causa alcuna perdita.
Edited by IlReRosso - 3/11/2022, 10:34