Vedo che c'è una ricezione molto mista di quest'album!
Da parte mia devo dire che, in un modo bizzarro per una storia bizzarra, decisamente insolita almeno rispetto alle ultime uscite, l'albo mi è piaciuto. E' stato un bel cambio di ritmo e di tematiche. Percepisco una vaga sgangheratezza che però non ha danneggiato lo svolgimento generale. Qualche punto debole c'è, ma onestamente neanche io ho sentito la mancanza di antiche sette rivali e inseguimenti in auto fra bande, questa volta.
La
cabala e la mistica ebraica
, secondo me, non sono forse stati trattati in modo "enciclopedico", ma neanche così banale (penso alle descrizioni delle parole e del rituale). Alla fine non è neanche questo il mystero centrale, ma solo un punto di partenza: c'è questa traiettoria un po' imprevista che passa da un catastrofico urbano,
all'esperimento dello scienziato pazzo, alle domande sulla natura dell'amore e dell'umanità
, il tutto con una potenziale apocalisse sullo sfondo ma anche leggerezza. E la cosa mi ha avvinto, a tratti mi ha anche abbastanza inquietato, lo ammetto. Che dire, una curiosa boccata d'aria fresca. Menzione d'onore al
, personaggio simpatico che si ritrova suo malgrado ad avere un ruolo chiave.
Ora, posso capire qualche delusione, perchè ovviamente non tutti cercano o trovano le stesse cose in una storia, però, riguardo alla natura troppo generalista, dylandoghiana, juliana o altro ancora di questo numero, pensiamo un attimo che quello più apprezzato degli ultimi anni (forse dell'ultimo decennio?), l'Albero filosofico, era quanto di più dylandoghiano (con tanto di citazione!!!) si potesse trovare su MM... Quindi, a parte l'annosa questione della lunghezza fissa degli albi, si vede che Martin Mystère può oscillare fra varie sfumature (o interpretazioni), e quello che manca recentemente è davvero solo un tocco in più di qualità e coerenza, non tanto l'aderenza a un modello originale. Per esempio, io ho trovato l'esperimento delle NAC ottimo e perfettamente mysteriano (so che saranno in vari a criticare questa mia affermazione
), ma classico sicuramente non lo è.
La cosa che invece mi ha fatto storcere il naso più di tutte sono stati i disegni. Mi dispiace dirlo, perchè mi ricordo delle prove molto migliori di Ongaro, ma qua c'è qualcosa che non va, vedo molta incertezza e forse affanno. E' davvero difficile che mi capiti, ma questa volta i disegni mi hanno quasi rovinato la storia. Peccato, mi dispiace.
Invece sulla copertina nulla da dire, anzi: bella! E' così, per tradizione le copertine Bonelli sono sempre un po' bugiarde... o visionarie, se preferite!
Be', vedremo al prossimo premio Atlantide quale sarà stata quella preferita dal pubblico.
Un seguito, chissà, potrebbe svilupparsi in mille direzioni. Nell'ultimo anno abbiamo accumulato qualche nuovo antagonista che promette di ricomparire (come quello della
Frequenza del caos), spero non si perdano per strada!
PS: Concordo con devero che i riferimenti "d'attualità" al Covid sono inseriti in modo forzato e maldestro.