Allora, prima di tutto provo a dare dei voti alle varie categorie, anche se sono un po' in difficoltà...
COPERTINA: 8
TITOLO: 7,5
SOGGETTO: 8
SCENEGGIATURA: 7
DISEGNI: 7
COMPONENTE MYSTERIOSA: 6,5
RUBRICHE: 9,5
Tutto sommato: buono.
Poi, la storia. Il tema onirico e psicologico mi attirava tantissimo, quindi forse mi ci sono buttato dentro con aspettative un po' grandi. Devo dire che tutti i vari intrecci non mi sono dispiaciuti,
a partire dal direttore di Altrove che innesca la procedura di "cancellazione" e da come prova ad aggirarla, con un inizio subito in medias res,
ma ho trovato il finale un po' deludente. Sarà che l'ho trovato chiamato
(sul fatto che fosse Lorelei l'assassino misterioso ci ho puntato appena è stata raccontata la sua storia a Haiti)
e troppo semplicistico, ma mi ha rovinato il resto della storia.
Sarò io che invecchiando non riesco più a sopportare questi sacrifici per amore completamente gratuiti e senza senso, o che ho trovato il Barone Samedi una presenza interessantissima ma sprecata a comparire solo così all'ultimo, quasi scollegato dal resto, oppure che sono rimasto davvero sconcertato che per
Herr Preskett/Cole la morte della moglia debba essere una cosa del tutto normale, visto che un giorno dopo ridono e scherzano come se non fosse mai esistita.
Comunque, la figura di Freud è davvero irresistibile, io tifavo per lui in ogni modo!
Mi ha messo di buon umore pensare a un Freud così disponibile e aperto, un vero uomo di scienza, anche se forse in realtà aveva un carattere assai diverso.
Per Aldous: anch'io mi sono chiesto in che lingua comunicano Preskett e Freud. Leggendo brevemente la vita del Sigmundone, mi sono fatto l'idea che potessero comunicare in
francese o inglese. In francese perchè Freud è stato in Francia per brevi periodi di studio e comunque, come sappiamo, una buona educazione in pratica equivaleva a impararlo, e probabilmente Cole, da bravo direttore di Altrove, lo conosce. Gli autori comunque ipotizzano che Freud abbia qualche base di inglese (non difficile, partendo dal tedesco), per cui riesce a leggere i fumetti, ma, visto che sono in un gergo particolare, potrebbe avere qualche difficoltà, da cui la domanda di Cole. E a pag. 105 Freud non dà una traduzione, ma crea un parallelo fra
Traum (ted. sogno) e
Trauma (che viene dal greco per ferita), che fra parentesi non si capisce se abbiano davvero un'oscurissima etimologia comune. Spero di aver chiarito il mistero (e sì, sono fissato/appassionato di lingue e linguistica!
)
Invece, forse la cosa che più mi è piaciuta dell'albo è stata la rubrica finale. Le cose e la bibliografia che cita su sogno lucido e quant'altro è estremamente interessante (mi sono andato subito a leggere l'articolo di van Eeden), oltre al fatto che basta menzionarmi la mitologia australiana per avere la mia attenzione.
(vega25: Grazie mille per la segnalazione del museo del sogno a San Pietroburgo!!! Non mancherò di visitarlo quando ci andrò!)
Avrei da fare solo un commento su
Nightmare/Cauchemare/Nachtmahr: Nel tempo in inglese e non solo ci dev'essere stata una confusione di senso fra il
mare che indica un folletto demoniaco e la
mare giumenta (etimlogicamente non correlati; in tedesco sono
Mahr e
Mähre), per cui oggi le rappresentioni di un
nightmare tendono a essere infernali cavalli fiammeggianti. In effetti in norvegese
mareritt (
ritt = cavalcata) mi sembra che alluda più a essere in balia di un tale demone piuttosto che di un folletto. Comunque in tedesco Nachtmahr non si dice più, e si usa
Alptraum (
Alp come "elfo maligno",
Traum sogno).