| Non voglio fare un copia&incolla di un testo lungo, che potrei anche riciclare su Get a Life!, per cui racconto per sommi capi una trama che avevo incentrato su Diana.
Diana Lombard, a Detroit per una conferenza, viene interessata da una collega a un caso di una adolescente problematica apparentemente scappata di casa. La collega di Diana la mette in contatto con alcune importanti figure locali, che la aiutano in questa "indagine" non ufficiale: una donna giudice, una poliziotta, una dottoressa. Curiosamente, sono tutte donne (appunto) che occupano ruoli di potere.
Contemporaneamente (o negli ultimi giorni), tra Detroit e New York, si verificano alcune morti impossibili. Alcuni personaggi benestanti fanno una brutta fine e i dossier relativi vengono raccolti da Travis Travis, che li sottopone a Martin Mystère dopo averne notato il trait-d'union "impossibile". Un uomo è morto annegato nel suo salotto in un attico in cima a un grattacielo: sembra che acque oceaniche tempestose abbiano spazzato l'attico, ma non se ne trova traccia (dove sarebbero defluite?). Un altro è arso vivo, ma non è stata autocombustione: a giudicare dal grado di carbonizzazione dei suoi resti (polveri impalpabili stampate su una parete) sembra che sia stato esposto a temperature paragonabili a quelle della corona solare, anche se solo per un picosecondo. Anche altri oggetti si sono sciolti in un istante, nella stanza. Un altro ancora è defunto improvvisamente, senza apparente motivo. Solo che era un trentenne in ottima salute e ora è un cadavere mummificato che sembra vecchio di secoli. Un altro ancora è stato folgorato in un ambiente totalmente chiuso, e dalle bruciature sembra che la folgore lo abbia inseguito. Scocciato da questa galleria di situazioni alla Dylan Dog scritto da Chiaverotti, Martin promette di studiare i casi, carica i dossier nel suo "cloud database", insieme a numerose fotografie, e poi si dedica ad altro, con sommo scorno di Travis che per la rabbia si rimette a mangiare compulsivamente dolciumi.
Curiosamente, le persone sopra citate sono coinvolte anche nell'indagine di Diana, che da Detroit può tranquillamente consultare il cloud database di Martin (infatti è cloud) e vedere che tutti loro hanno fatto una brutta fine. Esaminando le fotografie, Diana nota elementi comuni a tutte le scene: si tratta di un McGuffin da definire, ma dovrebbe essere un manufatto di arte greca, probabilmente una statuetta di divinità (Poseidone=acque; Zeus=Folgore; Apollo=Sole).
Ed ecco che finalmente Diana connette i punti: i facoltosi defunti erano parte di una impresa privata che ha sede in Detroit e che stava portando avanti un esperimento di natura molto particolare, che fonde culture cellulari neurali a base nanotecnologica ed esoterismo misterico greco (tipo Riti Orfici). Riguardo alla nanotecnologia, si tratta di quelle reti nanomolecolari di carbonio che vengono usate per "coltivare" nuovi neuroni (come noto, i neuroni non ricrescono naturalmente, a differenza delle altre cellule). Nella realtà, questi esperimenti vengono davvero effettuati e pare che i neuroni così coltivati possano dare origine a nuove strutture neurali. Come metafora, li si può paragonare ai viticci di una pianta di edera che crescono su una grata (la griglia nanomolecolare) e creano ogni volta motivi geometrici nuovi. Nel nostro fumetto, il villain di turno (una variante di Mr. Jinx) ambisce a mescolare questa tecnologia e la magia, per creare nuove porzioni di cervello che diano origine a un nuovo senso: il settimo senso, che permette di accedere alla sfera dei poteri divini. E quindi anche di rubare detti poteri (il progetto si chiama infatti Progetto Prometeo).
La ragazza scomparsa che Diana stava cercando è proprio una delle cavie usate in questo progetto per studiare la crescita di nuove porzioni di mente.
Siccome lo scopo finale del progetto era consentire ai suoi finanziatori di divenire divinità, ecco spiegate le loro morti: tutti loro si sono sottoposti alla terapia nanomolecolare (considerata ormai stabile), tutti loro hanno cercato di attingere al potere divino e ne sono stati annientati.
Nel finale, Diana si è introdotta nei laboratori del Progetto Prometeo. Potrebbe aver chiamato Martin a sostegno, oppure il solo Java. Oppure Travis Travis, ormai obeso per l'abuso di dolci. Comunque sia, Diana supera gli scagnozzi-guardiani, grazie a questo rinforzo maschile, e riesce a ritrovare la ragazza scomparsa (che deve essere integrata meglio nella trama, per avere un ruolo). Purtroppo per Diana, il Villain simil-Jinx ha acquisito in modo stabile il potere divino di Ares, e si prepara ad annientarla per avergli rotto le uova nel paniere.
Diana, che non è armata oppure ha usato una pistola contro Simil-Jinx ma senza effetto, si ritrova improvvisamente a brandire un arco con freccia dall'aspetto etereo, quasi fosse fatto di una sostanza invisibile che emette uno sfolgorante bagliore. In altre parole: è un oggetto divino. Con la sicurezza di una provetta arciera, Diana scaglia la freccia verso Simil-Jinx, colpendolo alla fronte. La freccia non lo uccide nè lo ferisce, ma penetra nel suo cervello e incenerisce le strutture neurali artificiali. Tornato a essere un comune mortale, Simil-Jinx sfugge alle forze di Polizia, ma il suo laboratorio viene smantellato e le sue macchine confiscate.
Nell'epilogo: è notte, e Diana sta dormendo a casa, ormai esausta. E' un sonno agitato, in cui i sogni sono vividi e realistici in modo angosciante. Nel sogno, a Diana si rivelano le Dee Ex Machina dell'intera vicenda: Era, Atena, Afrodite, Demetra. Sono davvero loro, le divinità greche femminili. E il loro aspetto corrisponde a quello delle donne di potere che, nel corso della storia, hanno aiutato e indirizzato Diana per consentirle di risolverle il caso. Le Dee avevano scelto Diana come loro campionessa, dopo essersi accorte di ciò che stava facendo il Simil-Jinx. Il loro scopo principale era evitare che gli dei maschi si accorgessero della cose: i maschi, infatti, avrebbero castigato l'umanità intera per questo atto di hubris, scatenando un diluvio o una pestilenza. Invece, le Dee preferiscono la diplomazia e le soluzioni non violente: così hanno manipolato discretamente Diana (discretamente, in modo che fosse lei ad agire e che gli dei maschi non notassero nulla) facendola agire a loro nome. Nel conflitto finale, Atena le ha concesso l'uso di un'arma divina per pareggiare le forze con Simil-Jinx, confermando che Diana è "predisposta" a simili cose!
Detto ciò, le Dee si accomiatano, salutando Diana, chiamandola campionessa e principessa, e promettendole che la ricompenseranno per l'impresa compiuta.
Fine della trama.
Commento esplicativo: Diana agisce ed è trattata come se fosse Diana figlia di Ippolita, alias Wonder Woman. Da qui le Dee, la "campionessa", ambasciatrice nel mondo, eccetera. Inoltre, la freccia e l'arco di Atena, usati in maniera risolutiva contro il Villain, come il Settimo Senso, sono un omaggio al tormentone del Saint Seiya storico.
Il finale non è affatto copiato da una sceneggiatura inedita del 2008 di MaxBrody.
Edited by IlReRosso - 22/8/2013, 12:16
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