L'impero sottomarino, Almanacco del Mistero 2014

Ritengo pacatamente e sommessamente che questo spirito "alternativo" costituisca una sorta di apologia sovversiva.
Calma, calma. Spiego.
Innanzitutto ho preso a pretesto il messaggio del mio amico Docteur proprio per l'amicizia personale che ho con lui, ma potrei fare riferimento anche ad altri messaggi: non lo faccio per evitare che qualcuno si senta direttamente colpito dal mio rimbrotto.
Dunque, è ormai chiaro l'intento castelliano di "sfruttare" l'avviamento e il know-how di personaggi di una serie ben definita per creare un universo "alternativo". A quale fine? Divertire il pubblico. Mah... mi sembra uno scopo troppo generico per una testata come questa, la quale rischia davvero di imboccare la terza via "paventata" nell'ipotesi C delle FAQ.
Analizziamo l'albo in sè dal punto di vista narrativo.
Durante la trama si susseguono personaggi ed elementi del canone mysteriano i quali si adattano soltanto per fare... audience. Sbaglio? Forse, ma di sicuro la suspence non è garantita in quanto, ad esempio, lo stemma di Atlantide non ha la medesima valenza che nella serie regolare, nel senso che da quella base può uscire qualsiasi cosa, tanto io lettore so che è immaginaria.
Già, perchè dovrebbe crescere l'interesse durante la lettura di un albo chiaramente mistificatore? Tanto al lettore è chiaro fin dall'inizio che qualsiasi colpo di scena è possibile. Tanto non deve dare spiegazione alcuna, nè giustificare gli eventi in modo logico ed organico.
Ecco la mia personale analisi logica della politica bonelliana: se lo scopo è precipuamente "divertire" e così giustificare i 6 euro di spesa, beh, si può anche creare una serie apposita come appunto era Zona X. Sarebbe più coerente... però la Bonelli non beneficierebbe nelle vendite della spinta dell'avviamento dovuto al marchio "almanacco".
Ringrazio pertanto l'avvertimento iniziale di Recagno, sperando che mi avvertirà anche l'anno prossimo. Magari una pizza e una birra in più a fine autunno non son male...
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Cerco ora di fare qualche esempio per giustificare quella che probabilmente giudicherete la solita litania.
Possiamo sospendere l'incredulità sulla pressione di mille metri d'acqua sopra una cupola e sulle mutazioni veloci di pag.103, che pur hanno fatto storcere il naso a Dark Star, ad esempio. Ma se lo scopo è far ridere, per quale motivo Lo scopo è chiaro a pag.102: è stato creato un universo alternativo, in cui Castelli & co. potranno azzuppare per sfogare i propri esiziali istinti narrativi, inesplicabili nella continuity canonica e che qui trovano una sorta di privè in cui le pareti della coerenza diventano inutili. Tutto il canovaccio si regge sui "forti" pilastri della comicità.

Ho capito che a molti di voi la situation comedy piace, ma attenzione: il riferimento all'albo MM 320 mi fa dedurre che sarà usata anche in futuri albi (speriamo solo negli almanacchi) una sorta di coerenza interna a questo Matrix mysteriano, di cui sinceramente non sentivo il bisogno (ma io sono in minoranza, lo so) mentre già abbiamo un universo mysteriano "normale" già pieno di nodi da dipanare e di contraddizioni da spiegare. Personalmente, e concludo, non comprendo da dove nasca tale esigenza perniciosa di mistificazione, se non dalla necessità di giustificare i 6 € di spesa per un almanacco che contiene tutto e il contrario di tutto.

Ora mi direte che lo scopo precipuo non è solo far ridere. Ok, amici, ridicolizzare la Lamasseria può anche essere divertente. Apprezzo la comicità, ma è evidente la deriva all'ipotesi C di cui sopra. Nessuno di voi ha i brividi? io sì. Alcuni esempi:

Altre osservazionei/domande secondarie:
5) Scusate, ma in uno show (pag.37) il numero più importante non dovrebbe piuttosto esser l'ultimo?
6) Ma Mu e Lemuria (pag.116) non erano il medesimo impero?

Ciao a tutti, mi scuso se non entro troppo nel merito. Non è mio costume criticare scelte editoriali, ma ho letto "l'Almanacco dell'Avventura" 2014 e ci sono tre bellissimi fumetti, ma non soltanto! Prima di ciascuno di essi c'è la storia dettagliata delle vicende che riguardano il Messico o gli Stati Uniti, favorendo molto la comprensibilità, ma soprattutto suscitando interesse nel fumetto che segue.
Negli ultimi Almanacchi di Martin invece ciò non accade. Le rubriche sono quasi completamente slegate dalla storia a fumetti, e ciò secondo mio modestissimo parere fa un po' passare la voglia...