Agarthi - Il Forum di Martin Mystère


Il leone del Transvaal
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Il leone del Transvaal, Almanacco del mistero 2011

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MaxBrody
view post Posted on 13/12/2010, 17:46 by: MaxBrody
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Il Dybbuk

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Lunga vita a Castelli!!!!! :clap: :clap:

Quest'uomo, in un colpo solo, ha omaggiato Salgari, la letteratura popolare, il fumetto (che da essa "discende"), lo zio Martin e la città di Torino, ha scritto una storia colta, lineare, sperimentale, divertente, inquietante, appassionante - e aggiungerei un pizzichino commovente, dato che non ho potuto fare a meno di empatizzare per l'uomo Salgari e le tristi fini sue e della sua famiglia - e ha ridato senso ad una collana che l'aveva perso.
O meglio, intendiamoci, io ritengo che l'almanacco sia in netta ripresa almeno da quello del 2008, con quella storia su Rasputin piuttosto "fuori canone", che raccontava una storia vecchia, ma dall'angolazione opposta. Poi c'era stata la storia su Wold Newton, purtroppo non troppo supportata dal dossier, e infine l'almanacco dell'anno scorso, con quella storia apparentemente senza senso (che avevo adorato), finalmente collegata al dossier, come ai vecchi tempi (pur con qualche riserva). Qui, invece, abbiamo una storia e un dossier non solo collegati, ma complementari, proprio come accadeva nei primi, gloriosi e rimpianti almanacchi. Certo, UNO dei dossier, quello principale, è complementare alla storia, gli altri no (benché, va detto, sia comune l'origine letterario-popolare), ma insomma, è già qualcosa di cui essere contenti.
Anche perché il dossier è davvero ben fatto: chiaramente se non si ama la materia in esame non si proverà interesse per tutto l'ambaradan, ma io sono un aspirante cultore di Salgari e sono contento così. "Aspirante" perché, com'é d'obbligo, ho visto tutti i film del Cav. Kabir Bedi (certamente saprete che è divenuto Cavaliere da qualche giorno), ma ho letto solo "I misteri della giungla nera", un paio di anni fa, trovandolo molto divertente, anche per via di alcune trovate bizzarre (ad es. Kammamuri che scompare a metà libro senza motivo). Trovate che, peraltro, mi avevano già portato a pensare che Salgari fosse un tipo eccentrico, e mi ha fatto piacere che il fumetto me lo abbia confermato. :)
Fumetto che ho trovato narrativamente fantastico, con stacchi, controstacchi, flashback, controflashback, citazioni, adattamenti, creazioni ex-novo, suspence, presa per i fondelli finale e controsuspance con omaggio a sorpresa: WOW!
E che genialata quella auto-presa per il **** con gli Uomini in Nero e Rebo coi suoi saturniani (alla cui vista ho riso ad alta voce, il ché non mi capita spesso). In effetti, non mi accadeva da tempo (a parte la storia dello scorso almanacco, che però era esplicitamente immaginaria) di assistere ad un tale mix di realtà e fantasia:
SPOILER (click to view)
è tutto accaduto davvero? Oppure no? Salgari si è suicidato o l'ha ucciso Gurn? Oppure sono due facce della stessa medaglia?
E quale ruolo ha la creatura dalle molte - toh! - facce? E da dove arrivano le sfere? E' possibile che l'altro romanzo non pubblicato, "La perla di Labuan", tragga origine - nel titolo - dalle sfere, come ho immaginato durante tutta la lettura? E' possibile, dato che l'anno prossimo si celebra il suo centenario, che rivedremo Gurn, magari nelle Storie da Altrove? ;)
Domande che resteranno forse senza risposta. Pazienza, perché l'inno alla fantasia, espresso dall'angosciante e, a suo modo, poetico finale, è ben più importante. E io credo che a Salgari non sarebbe dispiaciuto morire così.




Quanto prima leggerò anche gli altri dossier e la sezione attualità. Ad una prima sfogliata, quest'ultima mi pare piuttosto scontata, ma apprezzo davvero lo sforzo di Priarone di far conoscere alle masse certi telefilm; direi, però, che dovrebbero dargli più pagine e farlo sfogare di più. ^_^
Finisco con una considerazione personale: se fossi Bonelli, io farei un esperimento: per una volta, abbasserei i prezzi dell'almanacco. Ok, il prezzo è giusto (come diceva la Zanicchi): 176 pagine a colori di servizi e fumetti inediti meritano compensi adeguati. Però per me, che sono studente e disoccupato, 5 euro e 70 (soprattutto se alla spesa ci aggiungo il bimestrale :P) sono, oltre che un prezzo giusto, anche un piccolo salasso. Si può obiettare: è il costo di una pizza o di un biglietto al cinema. Difatti non vado né in pizzeria né al cinema, per lo stesso motivo. Inoltre l'almanacco, aldilà dei miei apprezzamenti degli ultimi anni, sembra generare tanti scontenti quasi quanti sono i contenti. Ed è, stavolta oggettivamente, in parte anacronistico ed "inutile" (viviamo nell'era di internet e di wikipedia). Morale: abbassando i prezzi, per una volta, quelli che erano contenti lo saranno ancora di più, e qualche indeciso, o addirittura qualche scontento, può essere attratto dall'occasione. Se la cosa va male, basta, si ritorna ai prezzi di prima. Ma se io fossi un editore dalle spalle larghe e sicuramente non avido come é Bonelli, ci proverei :)




EDIT: aggiunto uno spoiler.

Edited by Sergej Orloff - 14/12/2010, 10:26
 
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59 replies since 21/10/2010, 11:26   1736 views
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