L'orrore di Cape Rock, Martin Mystere n.286

Soggetto e sceneggiatura: Stefano Vietti
Disegni: Enrico Bagnoli e Maurizio Gradin
Copertina: Giancarlo Alessandrini

New England. Un paese fantasma, disabitato da anni e popolato da una persona soltanto; un guardiano che vigila silenzioso affinché l’incubo che da tanti anni è sopito non si desti dal suo letargo. Martin Mystére e Java viaggiano verso Cape Rock, senza sapere che alla stessa meta si stanno dirigendo anche due agenti di “Altrove” con il compito di fermare con ogni mezzo l’orrore prima che si manifesti. Ma forse è troppo tardi: la presenza maligna che per secoli ha tenuto in pugno il villaggio e i suoi abitanti non può essere fatta prigioniera per sempre. Quando i primi pellegrini provenienti dall’Inghilterra e dall’Irlanda sbarcarono in America con le loro tradizioni e le loro leggende, portarono anche con sé qualcos’altro …”qualcosa” che non può morire!

Edited by Sergej Orloff - 5/9/2013, 17:25

Una sola parola: wow!!!

Concordo! Immagina quando ne sapremo id più!

Ba'....pare bello, ma io non mi fido di Vietti....

Mmhh...Vietti è un barvo autore.
Credo però che sia un pò altalenante: alterna ottime storie a storie...come dire...storie...bhe, ci siamo capiti, no?
L'unica "vera colpa" che gli attribuisco è che mette sempre troppa carne al fuoco...
Cmq a me le storie un pò più horror piacciono assai!!

Concordo con Brody, penso sia il continuo della storia del BoogeyMan e onestamente la cosa mi fa molto piacere.
Oltre alla disegno nella preview, c'è poi una vignetta sul sito della Bonelli (un uomo al timone) e la copertina (il faro), che fanno pensare propro a una storia di un marinaio, o un capitano di una nave.... come effettivamente era il BoogeyMan nella sua scorsa vita!
A tal punto concordo: quando arriva il 10 agosto???

numero discreto in ogni aspetto, i disegni di Bagnoli con i retini sono ancora una cosa che non riesco bene ad assimilare, certo è che alcune vignette sono risultate davvero bene.
La storia regge bene, buon ritmo, Martin stranamente un pochetto meno verboso del solito, anche se










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il fatto che l'esistenza della strega dipenda da quell'asse di legno sopravvissuta e che questa debba essere appunto distrutta per sbarazzarsi della strega mi pare un po' una cosa tirata per i capelli... legno che alla fine non viene nemmeno totalmente distrutto e che fa quindi presagire che ci possa essere un ritorno in futuro della strega stessa... visto anche il fatto che effettivamente dei perchè della strega non ne parla mai nessuno nelle 160 pagine... pure Martin nelle ultime 4 pagine pare si stupisca della cosa... come per dire... occazzo! abbiamo dimenticato di chiederle perchè era così incazzata!
ma avremo Altrove in ogni numero ora?

PS: fremo per il prossimo numero con l'accoppiata Castelli/Alessandrini

Con un ritardo abissale ma è arrivato pure qui...
A me è piaciuto, anche se....
1) I disegni sono ottimi in alcuni punti e molto raffazzonati in altri, e spesso i retini sono usati a sproposito.
2) Il soggetto è piccolo piccolo, però è sceneggiato bene: 160 pagine che vanno giù che è un piacere.
3) Ho notato, almeno nelle ultime storie, che la presenza del BVZM è meno "intensa" di altre volte: in pratica, il vero protagonista dell'albo è la storia e non Martin. La cosa in sè per sè va anche bene, ma un pò di nostalgia per il Martin vecchia maniera c'è.

Comunque un albo assolutamente sufficiente.

E nel prossimo tornano i papà del nostro!!!

la storia non mi ha preso tanto. come quella di cui è il sequel.
non per una particolare stonatura, ma è come se non la sentissi davvero mystèriana, nonostante credo che rispecchi i parametri a cui su UBC si attengono per dare giudizio positivo.
e poi Bagnoli mi pare peggiorato, anche se avrei preferito cmq vedere le facce di martin disegnate lo stesso da lui.

allora penso che le tavole con i retini,(tavole che vi dirò a me piacciono) siano quelle disegante da gradin che da quel che mi ricordo usa spesso retini, bagnoli ha un tratto troppo antico e statico che spesso non digerisco ma non è male, la storia sembra un po' vuota, e ha un finale effetivamente inconsistente, però risulta essere gradevole e piacevole da leggere.

UBC pubblica la sua rece sull'episodio, e come quasi ogni volta che a me la storia non è piaciuta grida alla ripresa della serie. Ovvero il contrario di quando critica un episodio che ho trovato buono.

Questo, ovviamente, significa che sia il mio giudizio che quello del recensore ubiciotto valgono fave.