Agarthi - Il Forum di Martin Mystère


Di tutti i colori
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Di tutti i colori, Martin Mystere n.100

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Sergej Orloff
view post Posted on 21/10/2008, 11:01




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Soggetto e sceneggiatura: Alfredo Castelli
Disegni e copertina: Giancarlo Alessandrini

Il numero cento della serie regolare viene festeggiato con un albo a colori, che contiene tre brevi racconti in cui proprio il colore fa da filo conduttore. Nel primo, un bizzarro inventore mette a punto un apparecchio in grado di evidenziare mysteriosi alieni fatti di luce, invisibili a occhio nudo. Nel secondo, un fotolitista impazzisce nel tentativo di riprodurre il perfetto blu di Prussia di un quadro di Yves Klein. Nel terzo, Martin e Java esplorano una grigia valle perduta delle Ande, i cui abitanti considerano l’essere "a colori" come un sacrilegio...
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In attesa del numero 300, ho pensato di rileggermi i due precedenti numeri a colori iniziando dal mitico numero 100.
Castelli conferma la sua genialità creando un albo dove il colore non si limita ad essere una piacevole aggiunta celebrativa, ma diventa un vero e proprio protagonista dei piccoli racconti che compongono la storia.
Tra i tre racconti, il mio preferito rimane il primo, basato sull'inquetante interrogativo "gli altri vedono i colori come li vediamo noi?"; tutti e tre racconti sono comunque assai piacevoli e, a mio avviso, dimostrano come Castelli sia particolarmente abile nel gestire il genere del racconto breve.
Per quanto riguarda i disegni, basta dire che il Martin Mystère di Alessandrini è Martin Mystère ;)
In conclusione, una piccola curiosità: nell'ultima vignetta viene mostrato un albo di Paperino intitolato "Lost in the Andes": qualche esperto disneyano lo conosce e sa dirci qualcosa in più?

Edited by Stormur - 10/8/2023, 12:56
 
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J. JAVA
view post Posted on 21/10/2008, 11:32




Capolavoro assoluto.
J.J.
 
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Carlo Recagno
view post Posted on 21/10/2008, 13:55




CITAZIONE (Sergej Orloff @ 21/10/2008, 12:01)
In conclusione, una piccola curiosità: nell'ultima vignetta viene mostrato un albo di Paperino intitolato "Lost in the Andes": qualche esperto disneyano lo conosce e sa dirci qualcosa in più?

http://it.wikipedia.org/wiki/Paperino_e_il...ero_degli_Incas
Alfredo si inpirò a questa classica storia di Carl Barks per l'ultimo racconto del numero 100
 
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Sergej Orloff
view post Posted on 21/10/2008, 20:05




Grazie Carlo :)
 
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view post Posted on 9/12/2008, 14:26
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Vecchio Saggio

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Menomale che
SPOILER (click to view)
le storie sono immaginarie,
quando ho visto Martin e Java impiccati ero curiosissimo di vedere come ne sarebbero usciti!
Comunque sia, la filosofia sulle disuguaglianze raccontata dall'archivista a pag.90 è drammatica e disarmante. Pertanto le domande le faccio lo stesso. Umpah!

1) Le storie sono raccontate (o emanate nella mente delle "vittime") dal dottor Spektor? Son quindi
SPOILER (click to view)
mere immaginazioni,
fuori continuity?
2) Il dottor Spektor è l'unico personaggio reale di questo racconto. Ha poteri ESP?
3) pag.21 Fielding vede un essere semiumano tramite gli occhi dell'altro. Ma allora l'assistente avrebbe già dovuto vedere l'angelo custode normalmente con i propri occhi, no?
4) con che cosa Fielding distrugge l'alieno?
5) Le pagine da 8 a 30 sono solo un incubo di Fielding?
6) Il Blu di Prussia di Yves Klein non è riproducibile. Come fece l'artista a realizzarlo? È un colore alieno?
7) pag.54 i colori si contraddicono. In che senso? Se è uno è rosso dalla rabbia non può essere contemporaneamente giallo dall'invidia, ma semplicemente in un momento appena successivo.
8) Cosa vuol dire che qualcuno è riuscito a risolvere drasticamente queste contraddizioni?
9) L'oggetto in oricalco che Von Hansen ha dato a Martin è un pezzo di carburatore. Ma perchè la polvere non era andata via?
10) Martin va nella terra degli Incas. Trova il segreto del volo che Kenneth Westland aveva detto alla fine de "L'uomo delle nevi"? (v.punto 9 MM 87-88)
11) In quanto tempo la vegetazione è diventata grigia?
12) pag.88 chi è l'archivista?
13) pag.90 L'omogeneità dei colori si estese alla natura stessa. Di nuovo Darwin si ribalterà nella tomba!
14) La tecnologia atlantidea non c'entra nulla in questa storia?
 
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Sergej Orloff
view post Posted on 10/12/2008, 22:02




1, 2 e 5) Il dottor Spektor riesce a creare delle allucinazioni molto realistiche attingendo alle storie, alle paure e ai desideri delle persone. Per quanto riguarda la natura dei suoi poteri, come te anch'io opterei per l'ESP; per quanto riguarda la continuity, io vedo i racconti come una sorta di "futuro possibile" dei vari protagonisti, per cui viene lasciato al lettore il piacere di decidere se questi eventi si sono poi effettivamente realizzati o meno...
3) :hmmm: no, la visione della creatura dipende dal fatto che l'apparecchio non permette solo di vedere con gli occhi di un altro, ma riesce ad esplorare bande di colore normalmente invisibili (cfr. pag. 22). In altri termini, la visione della creatura è una sorta di imprevisto "effetto collaterale" del macchinario.
4) Con un apparecchio che emette una sorta di raggio composto dai colori complementari a quelli della creatura.
6) No, ha semplicemente usato un pigmento naturale incompatibile con gli inchiostri di stampa (cfr. pag. 38).
7) Probabilmente voleva intendere che Zell manifesta in pochi istanti emozioni (e quindi colori) assai diverse.
8) Si riferisce alla tribù perduta protagonista del terzo racconto
SPOILER (click to view)
che ha risolto tutte le contraddizioni cromatiche uniformandosi al grigio.

9) Si vede che era rimasto nella terra dei grigi per un tempo sufficiente affinchè il grigio si radicasse nell'oggetto.
10) No.
11) Non è precisato: nell'albo (pag. 90) si dice semplicemente che il grigiore si estese alla natura "nel corso dei secoli".
12) Nella tribù dei grigi è il sacerdote che ha accesso alle scritture che narrano la storia della tribù stessa. Questa carica è stata svolta dal prigioniero con cui Martin parla.
13) Penso che il bel simbolismo della storia valga bene qualche "strappo" alle norme della scienza ;)
14) No:
SPOILER (click to view)
l'accenno iniziale all'oricalco è un classico depistaggio castelliano, visto che poi l'oggetto rinvenuto da Von Hansen era un semplice carburatore.
 
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view post Posted on 28/5/2009, 19:33
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Druido

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Ed eccomi qua arrivato alla boa dei primi 100 numeri...Che dire finora il buon BVZA ha saputo stupirmi,farmi ridere e rattristarmi in maniere "nuove" e con un'ironia unica nel suo stile...
La storia in se stessa porta una dose d'ironia d'altri tempi e tra le tre storie non saprei decidere una "migliore" in quanto tutte particolari e belle veramente:
-La prima è a dir poco inquietante
-La seconda è allucinante e allo stesso tempo mi fa a fatto ridere nella scena in cui Zell ridipinge il quadro alla galleria :matto:
-A pensarci bene forse la terza è la mia preferita in quanto dopo alcune riflessioni posso tranquillamente affermare che è un "inno alla vita"...non uniformatevi alla massa,non omologatevi pensate con la vostra testa...in altre parole vivete!!!!!!! :birra: :sisi: :prrr: :gun: :blush: :P ;)

Voto:9
 
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view post Posted on 30/5/2009, 18:28
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Druido

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Nella fase che sta tra la veglia e il sonno profondo dai meandri del mio inconscio mi è "apparso"( :P ) questo delirante finale alternativo al mitico numero 100! (per favore non cacciatemi per eresia e grave blasfemia ai danni del BVZA :paura: ):

A pag 97 Martin e Java vengono liberati come portatori della vita(i colori che invadono la grigia e triste vallata delle nebbie in seguito all'"intervento" del re)...Una volta ritornati a New York Martin apprende dai giornali di misteriose morti di 2 collaboratori di Fielding...Con l'aiuto di Von Hansen (esterrefatto nell'apprendere la vera natura dell'oggetto rituale donato)Martin giunge alla conclusione che dal mondo etereo è in atto un'invasione vera e propria e Fielding in realtà non ha ucciso il proprio angelo custode ma uno degli invisibili invasori....quest'ultimi consci del pericolo della sua scoperta lo eliminano facendo sembrare il tutto il culmine di una lunga serie di sfortunati eventi(vedi tutte le disavventure precedenti l'incontro con Martin)...Continuando nelle indagini si viene a conoscenza del fatto che Petrus Zell fa parte di una setta che auspica l'invasione degli invisibili del mondo etereo e distrugge l'unico pigmento naturale (proveniente da Atlantide)che ha permesso a Fielding di eliminare il primo invasore ovvero....il pigmento contenuto nel quadro di Yves Klein!!
A questo punto con l'intervento di Tower e gli uomini di Altrove Martin & Co. ritornano nella vallata inca priva di colori per prelevare la famosa "polvere" grigia che serve ad "individuare e marchiare" gli invasori del mondo etereo e tramite un varco dimensionale ricacciarli dalla "nostra terra dei mysterii :P )

Che be pensate?portate pazienza la schizofrenia è un brutta cosa :paz:









 
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view post Posted on 19/10/2009, 17:30
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Vecchio Saggio

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E così ho letto anche il numero 100.
Devo dire che i colori non mi sono piaciuti granchè, per il resto, le solite, care vecchie storie alla Zona X
 
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view post Posted on 12/12/2009, 11:08
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Vecchio Saggio

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Aperto il sondaggio
 
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view post Posted on 14/5/2010, 09:22
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Vecchio Saggio

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CITAZIONE (Sergej Orloff @ 10/12/2008, 23:02)
1, 2 e 5) Il dottor Spektor riesce a creare delle allucinazioni molto realistiche attingendo alle storie, alle paure e ai desideri delle persone. Per quanto riguarda la natura dei suoi poteri, come te anch'io opterei per l'ESP; per quanto riguarda la continuity, io vedo i racconti come una sorta di "futuro possibile" dei vari protagonisti, per cui viene lasciato al lettore il piacere di decidere se questi eventi si sono poi effettivamente realizzati o meno...

Grazie mille di questa risposta. Posso leggerla così: grazie ai propri poteri, Spektor instilla sottilmente le allucinazioni nella mente delle proprie vittime, prima Richard Fielding, poi Petrus Zell e infine lo stesso Martin. Rimarrebbe da capire a quale scopo lo faccia.
15) Sappiamo che è un viaggiatore del tempo, potrebbe "dare una spinta" al destino dei soggetti colpiti?
16) Ciò intaccherebbe il libero arbitrio?
17) Queste azioni potrebbe rivestire una certa ingerenza nel continuum come fanno talvolta i monaci di Agarthi? :rolleyes:
CITAZIONE (new mm fan @ 30/5/2009, 19:28)
Fielding in realtà non ha ucciso il proprio angelo custode ma uno degli invisibili invasori....

molto intrigante, sarebbe un interessante sviluppo ma credo che vada a complicare ulteriormente la vicenda. In effetti mi pare sia la prima volta che incontriamo la figura dell'angelo custode e gradirei che fosse catalogata nell'universo mysteriano, dato che Martin la individua con precisi colori, per giunta.
18) Lungi da me però tarpare le ali del coraggioso ragionamento, e per osare anch'io in ossequio alle ardite elucubrazioni del caro amico new mm fan, vi propongo di confrontare la "contemplazione" di pag.21 con i contorni decisamente inquietanti della nube che assale i possessori del meccanismo di Antikytherion (MM 186 pag.96 ultima vignetta). :alienff:
 
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Sergej Orloff
view post Posted on 16/5/2010, 10:50




1, 2 e 5) Una piccola postilla: dopo aver letto I sette signori dell'iride, credo che i poteri di Spektor derivino più dalle tecnologie alle quali può accedere in quanto viaggiatore del tempo che a doti ESP. Quanto al perchè Spektor abbia scelto proprio Richard Fielding, Petrus Zell e il BVZM potrei risponderti "perchè no?" :P ma poichè so già che questa risposta non ti soddisferà :rolleyes: , aggiungo che Spektor era lì in veste di affabulatore: quindi, potrebbe aver scelto le persone che vantavano le "storie possibili" più interessanti.
15-16) Se immaginiamo i racconti come una sorta di "futuro possibile" dei personaggi coinvolti, allora Spektor non influisce sul destino delle persone coinvolte nè intacca in alcun modo il loro libero arbitrio (anche dopo aver ascoltato il racconto di Spektor, esse rimangono comunque libere di credere o meno a ciò che hanno visto e quindi di proseguire o meno lungo la loro strada).
17) Per come è stato caratterizzato, Spektor non ha relazioni con i monaci di Agarthi. Per quanto riguarda la creatura vista da Fielding, mi pare sia ben definita come "angelo custode".
18) Mi spiace, ma sono qui in veste di "smonta-ipotesi" :P E' vero che graficamente c'è una sorta somiglianza, ma la nube dell'albo 186 era visibile ad occhio nudo, mentre l'angelo custode può essere visto solo grazie all'apparecchio ideato da Fielding (e ciò implica che non si tratta della stessa cosa).

PS: aggiungo il mio voto di ottimo ;)

Edited by Sergej Orloff - 16/5/2010, 13:45
 
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view post Posted on 17/5/2010, 09:40
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Vecchio Saggio

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o forse venendo dal futuro conosceva bene i suoi polli... però ci avviamo di nuovo verso il terreno scosceso del libero arbitrio e pertanto sposo a tutta forza la teoria dei "futuri possibili". Speriamo che gli autori abbiano chiaro il concetto di universi paralleli e biforcazioni tipo "Ritorno al futuro" che creano mondi alternativi. Io come comincio a pensarci cado dopo pochi passi nel precipizio del paradosso. :paura: Mi affido alla divina saggezza del BVZA.
18) ti ringrazio vivamente di averla smontata. Così mi arrovello di meno...
 
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Docteur Mystère
view post Posted on 30/6/2012, 16:01




Capolavoro! La parte più bella è senza dubbio la prima anche perché leggendola pensavo:"caspita! Sono domande che mi pongo tutti giorni!" (quelle su come vediamo i colori e sui daltonici).
 
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Giulio1
view post Posted on 15/7/2014, 14:26




Un numero da 10: la mia storia preferita resta sempre la prima, esempio della genialità castelliana, ma tutto l'albo è divertentissimo, pieno di nozioni sul colore interessantissime (leggendo un solo albo si impara una marea di cose sul colore) e Alessandrini...beh, sono d'accordo con chi scriveva che il "suo" MM è il vero "MM" (o qualcosa del genere), un maestro.

Commento questo albo, in realtà, per commentare questo periodo della storia del BVZM: questi numeri intorno al 100 sono i miei preferiti di sempre (anche se me ne mancano parecchi degli anni successivi, quindi è un giudizio parziale), una sequenza di storie di qualità altissima, basta guardare solo i titoli per accorgersi del tenore delle storie del periodo. E' stato un momento davvero ricco di novità (da lì a poco sarebbe uscito Zona X, si parlava di una serie televisiva su MM, l'iniziativa dei "Bis", la targa per il decennale, il team up con Dylan Dog) e si vedeva che finalmente Castelli aveva trovato la "cifra" giusta per scrivere un personaggio che finalmente amava e lo divertiva. Questo divertimento emerge da ogni storia da lui scritta nel periodo ed era contagiosa per i lettori. In più, le vendite clamorose di Dylan Dog avevano trascinato su tutto il fumetto bonelliano, permettendo il moltiplicarsi di iniziative speciali. Leggere "Il giornale di Sergio Bonelli" in quegli anni era una sorpresa continua. Beh, bei tempi. Io c'ero e mi sono molto divertito.
 
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22 replies since 21/10/2008, 11:01   1073 views
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