Il cobra d'oro, Martin Mystère Special n.1

Interessante. Spero che certi aspetti vengano trattati in questa maniera.
In queste storie dove il tono diventa abbastanza comico il pericolo è che questi dettagli diventino superficiali. Ammetto che buttare troppo sulla leggerezza e l'ingenuità di personaggi come Angie non so quanto possa fare bene alla continuità....

Definita da Castelli stesso un divertissement, come è stato già scritto, è in effetti una storia più leggera rispetto alla serie regolare, quasi a volersi prendere uno stacco dalla solita routine (compresa quella "coniugale", non c'è Diana), con diversi momenti umoristici e un gran ritmo.
Per i miei gusti finisce un po' troppo nel surreale con Laika parlante e la statuetta che esaudisce i desideri ma rimane comunque un buon albo (e poi è lo Speciale n*1, non si discute, si ama! ).
Un paio di curiosità:
-appena ho visto -questa- Angie mi sono venute subito in mente le ragazze di Roy Lichtenstein, anche se credo che a quei tempi certi tratti fossero abbastanza comuni nel disegnare donne giovani. In ogni caso preferisco di gran lunga quella che verrà dopo
-il simbolo di Mu che si vede qui è diverso da quello del robottone del n*26 che a sua volta si trova sull'arma di Martin.
non ho capito perché.

Voto: 6

Comincio subito dicendo che io preferisco senza dubbio le storie più "serie" della regolare rispetto a quelle più ironiche, comiche e "parodistiche" degli special. Il che non vuol dire che gli speciali non mi piacciano; ho trovato infatti questo primo special molto bello, e neanche il lato comico mi è dispiaciuto (ma tenendo presente che se la presente storia fosse stata pubblicata sulla serie regolare mi avrebbe fatto storcere probabilmente il naso).
Questo primo special è comunque importantissimo perché vi è la prima apparizione di Angie, che non mi è sembrata molto diversa da quella che vedremo successivamente (anche se ho letto la ristampa "Extra", quindi i suoi dialoghi e le sue espressioni, come "Eeeek" e "Martycaro", potrebbero essere state aggiunte solo in questa edizione). Nonostante il lato comico dell'avventura, vi è anche un laboratorio di Mu (e solo il citare Mu e Atlantide mi rende ogni volta interessatissimo) che ha "catturato" Laika, cagnetta di cui al solo sentire il nome ho capito a chi si riferisse: niente meno che al primo essere vivente andato nello spazio, la cagnolina-astronauta! Dato che fin da piccolo conoscevo la storia della mitica cagnetta, mi è sempre dispiaciuto il fatto che il suo triste destino fosse segnato fin dalla partenza: questa storia mi ha quindi un po' "consolato". Bellissimo il finale, nonostante il fatto che il cobra esaudisse un desiderio fosse un po' assurdo (ma su uno special ci può stare): ottimo infatti il colpo di scena finale con l'inaspettata decisione di Angie. Quindi, tutto sommato, questo special mi è piaciuto molto.
Apprezzo sempre di più il tratto di Bignotti, un disegnatore che una volta non mi convinceva molto ma che ora mi sembra ottimo!
Bella la copertina di Alessandrini.
Storia: 9-
Disegni: 9

Sull'edizione Extra, che possiedo anche io, ricordo che lo stesso Castelli definiva Bignotti un po demodè. Ed in effetti così è...

Si, anch'io ho letto il redazionale di Castelli, effettivamente dice così.

Bignotti è stato un gran bel disegnatore per gli anni'50, '60 e '70.
Il suo era uno stile molto classico, adatto a storie lineari sopratutto d'ambientazione western (ricordo sempre con piacere il suo Hondo).
Su MM era a fine carriera, e come quasi tutti i disegnatori, con gli acciacchi della vecchiaia lo stile ne ha risentito. Secondo me è ingeneroso giudicarlo solo per i suoi albi di MM.

La penso come te.

Io l'ho conosciuto lì e su qualche storia di Mister No. Disegnatore nella media Bonelli che curava più il numero di tavole che la qualità delle stesse. Vedi ad esempio Cassaro che sembrerebbe un disegnatore di basso livello se giudicato dalle storie di MM, ma se si vede il suo profilo Facebook si scopre che è un bravo pittore. O almeno lo è ai miei occhi.

Comunque tornando al discorso di Nevio degli artisti che non possono andare in pensione, non so quanto ci sia di vero e quanto di leggenda. Bignotti era un superprolifico così come Donatelli, Diso, Freghieri, Polese... E alla pensione ci pensano da soli come ogni libero professionista. C'era quella storia che girava di Calegari ottantenne senza una lira. Forse ti riferivi a quello...

Mi hai incuriosito e sono andato a vedere le pitture di Cassaro. Effettivamente sono molto belle!

Di sicuro vanno visti caso per caso.
Gallieno Ferri è deceduto disegnando Zagor alla veneranda età di 87 anni e non credo proprio che lo facesse per i soldi.