Orrore a Karnak, Martin Mystere nn. 98-99

Soggetto e sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Enrico Bagnoli (Henry)
Copertina: Giancarlo Alessandrini

L’apparizione nel deserto egiziano di una mysteriosa piramide nera minaccia il destino di tutta l’umanità. Mentre il Sole sta rapidamente perdendo la propria energia, Martin Mystère si interroga su come salvare il nostro pianeta e su come tutti questi eventi possano essere collegati con il ritrovamento, a Karnak, di una tomba maledetta che è già costata la vita ai due colleghi che l’hanno scoperta assieme a lui...

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Una bella storia, intrigante e affascinante. Martin si comporta da detective facendo un sunto dei suoi pensieri a pag.40 con cui elabora la soluzione. Però (specialmente nelle ultime pagine) molti aspetti delle parole di Sonêb non mi sono chiari. Ma andiamo con ordine:
1) albo 98 pag.80 la trance in cui cade Jones ricorda molto quella che causava il serpente di "Nea Heliopolis". Non c'è alcuna relazione con quella storia?
2) a pag.95 l'antico Egizio esce dal computere del professor Richard Stone, il quale però non era collegato ad internet nè ad altro cavo telematico. Come vi è giunto? O era solo un'allucinazione (come si dice nel riassunto iniziale dell'albo successivo)?
albo n.99
3) Quale tecnologia permette alla Piramide di sconfiggere la forza di gravità?
4) pag.44 l'aereo militare è di nazionalità norvegese?
5) L'antenna mysteriosa di pag.58, in acciaio cementato, si trova in una caverna chiusa e punta verso il cielo. Bene. Ma dove attinge l'energia per emettere tale luce dalla punta?
6) Perchè per sgombrare dalle pietre gli uomini di Tower narcotizzano i guardiani e poi a pag.60 l'equipe specializzata entra pacificamente a Karnak?
7) Sonêb risparmia solo Martin e Java in quanto (pag.78) sanno "già tutto".
8) La spada di Pahien Daj (pag.87) è una delle sette spade di Nuada?
9) Dal nome (Ke-Aton) dell'assistente di questo figlio di uno dei sacerdoti "colleghi" di Sonêb mi verrebbe da dedurre che fossero adoratori del dio-unico (MM 133-134), discendenti di Phe-Aton.
10) Questi sacerdoti resi edotti dalla scoperta, riuscirono a togliere gli enzimi dalla materia vivente ma non furono in grado di comprendere il funzionamento delle apparecchiature atlantidee. Lo stesso Sonêb a pag.89 dalla sua mente apprese in un istante tutte le nozioni ma non è capace di rendersi conto dell'eredità della perduta civiltà?
11) Le pillole di Zio Paul funzionano in base allo stesso principio?
12) Sonêb esiste (non ho detto "vive") senza gli organi interni. Però nei vasi canopi vi era una massa gelatinosa non decomposta in migliaia di anni, quindi... viva.
13) E se non ha organi interni, perchè non sopporta il calore?
14) Comunque sia, Sonêb è immortale. Ma allora perchè (pag.89 seconda vignetta) si iberna nella capsula volante?
15) Non ho capito se il FEL ha contribuito all'aumento di calore del Sole o è stato inutile.
16) Pahien Daj vendicò il padre dopo una lunga ricerca (pag.88). E dopo tutto ciò lasciò anche che mummificassero il corpo del sacerdote? Per l'odio che nutriva ne avrebbe come minimo fatto il corpo in mille pezzi! Bah!
17) Sonêb non è un essere umano (pag.86). Allora... che genere di essere è?
18) Perchè Sonêb voleva essere eterno in un mondo vuoto? OK, odia gli uomini. Ma allora perchè (pag.89) scrisse la sua storia e la formula sul muro? Per farla leggere a chi? Ai protozoi?

Edited by MaxBrody - 2/8/2013, 18:47

La prima parte è di ottimo livello, stavolta i disegni di Henry su Martin si superano per espressività (per esempio quando subisce l'aggressione da stone/soneb).
Nel complesso è una vicenda con una etica coerente, che contiene anche dei moniti non da poco (cambiamento climatico e conseguenze sulle popolazioni umane, come carestie, migrazioni incontrollate e guerra per le risorse).

Sarebbe invece da discutere l'importanza delle reazioni chimico-biologiche catalizzate da enzimi, i quali non sono coinvolti solamente nei processi di apoptòsi (morte cellulare, che peraltro in molti tipi di cellule, eccezzion fatta per i neuroni, mi sembra, è un processo necessario di rinnovamento dei tessuti), ma anche in innumerevoli processi indispensabili per la vita.

Quindi mi vien da pensare che il dott. Endean, che ha analizzato i resti del canopo di Karnak, volesse spiegare in termini mooolto semplificati la faccenda ad un "profano" come Martin

Chiaverotti, dopo aver esordito con una storia molto particolare e quasi dylandogghiana, sceneggia un intrigante episodio ancor più coinvolgente del primo e soprattutto maggiormente nei canoni della serie, come si capisce fin dall'inizio "archeologico" e didascalico.
A tal proposito, davvero appassionante l'incipit, narrato dal professor Stone e non da Martin, che crea fin da subito una grande attesa. Belle anche le realistiche scene che mettono in luce gli effetti che produrrebbe una diminuzione della temperatura del sole (con dei bei moniti sulle conseguenze dei cambiamenti climatici quando l'argomento, rispetto ai tempi più recenti, era meno discusso). Fa poi sempre piacere ritrovare Tower e Altrove, che in una situazione di pericolo così grande non potevano certo mancare.
Ho trovato interessante anche la teoria del dottor Endean per spiegare l'immortalità della sostanza presente all'interno dei canopi, nonostante essa si sia poi rivelata errata (credo). Il fatto è comunque in parte giustificabile dall'eventualità che lo scienziato possa aver semplificato la faccenda a Martin.
Ho apprezzato molto la parte con Bush e Gorbaciov, che contiene l'interessantissima "digressione" sui laser FEL. Mi è piaciuto anche il finale, seppur il motivo per cui Soneb risparmia Java e Martin sia un po' forzato. La spiegazione rivelatrice di Soneb è comunque interessante e a suo modo credibile. Memorabile la vignetta in cui proclama: "Io non sono un uomo! Io sono la storia!".
Efficaci infine i realistici disegni di un Bagnoli sempre bravissimo nel rendere l'espressività nei volti dei personaggi. Splendida la resa delle "atmosfere" del mondo egizio. Alcune vignette sono altamente spettacolari (si vedano ad esempio le ultime tre a pag.34).
Ottima la mysteriosa copertina realizzata da Alessandrini.

Storia: 8,5
Disegni: 9

Ecco, a me questa storia non era piaciuta per nulla. Da biologo, parlare degli enzimi senza capire cosa sono, ha squalificato il tutto. Idem per il sistema con cui ridurre il calore dal sole.
Salvo solo i disegni di Bagnoli, effettivamente ottimi.

La trama inizialmente prometteva benissimo: la massa di protoplasma nei vasi canopi, la piramide volante, il sole che si stava lentamente spegnendo e l'incalzante ritmo con cui si susseguivano i colpi di scena. Poi però la conclusione non ha saputo dare un degno finale alla storia: gli elementi sembrano in più punti slegati, quasi come se prima si avesse pensato solo allo svolgimento della narrazione, realizzandone la fine in un secondo momento. Perciò la sceneggiatura può dirsi buona, fantasiosa ma non ottima. I disegni invece non mi sono dispiaciuti, anche se non sono il mio genere.