Perchè è un bell'albo. Con la copertina (dal colorista sconosciuto) col bell'effetto "solare" giallo-rosso-arancione.
E soprattutto con la bella storia. Storia che ci fa saltare qua e là nel tempo senza scossoni, spiegando quando va spiegato e lasciando domande quando vanno lasciate domande.
Ottimo il ri-uso di Holmes (vabbè, qui era facile, scrive Carlo) e il suo rapporto con Moriarty e il povero Watson.
Ok anche Altrove (per fortuna c'è! Temevo di perdere la "mia" solita passeggiata nei corridoi della base
).
Benissimo anche con la Blavatsky:il suo trip mental-psicofisico nel "giardino" è splendido!
Avevo intuito che il barbuto fosse il "vecchio" Kut Humi
, è giusto così! W la continuity! (Aldous?
)
E' solo il finale che, imho, pecca un po':la mancanza di pagine in più ha dovuto affrettare gli eventi, mentre avrei preferito assistere in diretta all'indagine di Holmes nella lamasseria, oltre che una "sconfitta" più onorevole per la donna dai capelli rossi.
Ma sono quisquilie