Trama che ricorda la recente storia doppia con cui si è passati alla mensilità (quella dell' "omicidio" di Java da parte di Martin)
Gli uomini in nero che impiantano falsi ricordi in Martin
ed è significativo per me che siano rispettivamente una delle più corte e la più lunga nella storia della serie regolare di MM ... più di 300 pagine, anche se c'era tutta la parte del teschio di cristallo, ma comunque troppe, visto poi il finale piuttosto debole e affrettato.
Invece sulle 64 pagine, risulta un piacevole intermezzo tra i Kundingas e quella che seguirà.
Il momento che preferisco è quando Martin, nel letto d' ospedale a Bogotà dice : "E' una strana sensazione ...come quando sogni di ricordarti qualcosa che nella realtà non è mai successa. E' la prima volta che fai quel sogno ... eppure ti sembra di aver avuto quel ricordo da sempre ... neanche ora posso dirti se mi era venuto in mente prima o no ..." Succede spesso anche a me, è un vero piccolo grande mystero questo, molto arguto Castelli a parlarne.
Cassaro ci sono affezionato, niente da dire, e comunque questi erano disegni all' antica, in senso buono, tutta china, niente effetti speciali, fotocopie o sfondi fotografici !
7Sempre lo stesso Castelli però, nell' introduzione del 27, rispondendo a una lettera di chi si lamentava di una certa "politicizzazione" nella storia di Tunguska, gli rispondeva che " "Scopo di un fumetto è esclusivamente quello di divertire, e guai a noi se pretendessimo di farne un veicolo per lanciare "messaggi" di qualsiasi genere."
Evidentemente poi ha cambiato parere in merito.