Agarthi - Il Forum di Martin Mystère


La maledizione del Sahara
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La maledizione del Sahara, Martin Mystère Gigante n.4

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view post Posted on 31/12/2009, 18:20
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Vecchio Saggio

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Allora, rileggendo questa discussione e la storia mi sono balzate a mente due cose:

1)rivoglio Beretta subito!

2)La Terra crocevia galattico è una teoria che Vincenzo sembra condividere con Vietti, che la sviluppa su NN, dove riprende le linee sincroniche espandendole alla struttura dell'intero cosmo (i Venerabili viaggiano su di esse). D'altra parte se la Terra è un essere vivente perchè non dovrebbe esserlo l'intero universo?
Ora, basta ipotizzare che la Terra sia cosmicamente quello che Agarthi è sulla terra e avremmo risolto molti dubbi. Insomma la Terra si troverebbe al centro di svariate linee sincroniche cosmiche, cosa che spiega perchè moltissime razze aliene si siano trovate a passare da queste parti, oltre al fatto che tantissime dimensioni sono facilmente raggiungibili dal nostro globo terracqueo...

Questo inoltre spiega perchè molte razze evolute si siano interessate all'evoluzione della vita su questo pianeta, dato che se esso fosse distrutto si causerebbero dei bei problemoni alla struttura cosmica, e abbiano quindi intrapreso vari progetti per far evolvere la razza umana.
Fra di essi ci sarebbero quello descritto in questa storia e quello degli esagoni.

Naturalmente la posizione di crocevia cosmico rende la Terra appetibile anche a qualcuno che con questo cosmo non dovrebbe aver nulla a che fare... :paura:
 
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Sergej Orloff
view post Posted on 3/1/2010, 12:46




@ GGP: concordo con te: l'idea della Terra come Crocevia Galattico spiega bene il fatto che il nostro pianeta sia stato ripetutamente visitato da svariate genìe aliene e il fatto che buona parte di tali razze si siano interessate al suo destino. Poi, ciò non significa automaticamente che tutti gli alieni si conoscano e interagiscano tra loro, nel senso che secondo me è possibile che alcuni alieni siano giunti sul nostro pianeta e abbiano messo in atto i loro personali progetti senza conoscere quelli altrui (magari causando così degli imprevisti effetti collaterali...).
Comunque, spero che il concetto di Crocevia Galattico possa essere ripreso da Beretta, qualora il suo ritorno in Bonelli si concretizzi.
 
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icon6  view post Posted on 16/2/2011, 17:36
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Vecchio Saggio

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La speranza è condivisa da molti, anche in lista, vedi questo messaggio di Eta Beta, ad esempio. Data l'enorme mole auspico anch'io che lo faccia un autore coi cosiddetti, qual è Vincenzo, ma soprattutto che venga stilato un piano (che, sono sicuro, è da sempre, sia nel generale che nei particolari, nella Mente del BVZA ma forse non lo ha ancora rivelato a nessuno, neanche a Carlo :prrr: ) per riannodare i fili dei vari extraterrestri, i quali per arrivare sulla Terra hanno delle tecnologie tali da non poter non accorgersi che ce ne sono stati altri, lo dice anche Eta Beta quindi non lapidatemi. :P Non basterà un solo albo, ma ci vorrà un lavoro articolato: ditemi che lo farete, o sommi autori, vi prego.
 
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overminder78
view post Posted on 18/6/2013, 07:27




appena finito di leggere. Molto buono... non il migliore dei Giganti, ma sicuramente una spanna sopra quelli recenti
 
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forza_sugar
view post Posted on 13/7/2013, 13:53




Albo gigante che non delude...certo magari non raggiunge i livelli dei primi 2 ma è comunque ottimo. Splendidi anche i disegni.
 
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view post Posted on 11/3/2016, 07:19

Adepto

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Rispondo con un po' (tanto!) ritardo a questo thread, perché sono emerse cose oggettivamente interessanti. Ovviamente lascerò più dubbi di quanti già ci sono :D

* "La Terra Pianeta del Mistero". Ricordate questo antico slogan? Dice molto: perché proprio "La Terra"?

* In "L'Ultima Caravella" scrissi che l'entità di quell'albo proveniva "da un'altra galassia" (non meglio precisata). Alcuni pensarono che questa fosse un po' un'esagerazione da B-movie anni '50. In realtà fu una frase non scelta a caso: per il nostro pianeta ci fu un interesse (e "uno" per quanto ne sappiamo...) addirittura in una galassia diversa dalla nostra. E per chi viaggia utilizzando certe "linee" la Galassia di Andromeda può essere più vicina a New York di quanto non sia Boston: la logica delle distanze è completamente differente.

* E' vero: c'era (e per quanto ne so c'è ancora) un piano organico per sviluppare questi temi. Purtroppo, come altre cose, la continuità di sviluppo venne interrotta quando non scrissi più per la Bonelli. Negli anni ho visto che alcuni frammenti dello specchio spezzato sono apparsi altrove (come il lavoro fatto da Vietti - che, colpevolmente, non ho ancora recuperato tutto :( ) Credo, comunque che possa essere ancora ricomposto.

* "Ma perché non lo fai!" si chiederanno i miei benevoli lettori. Domanda giusta, a cui darò risposta tra qualche giorno. Prometto che capirete.

* Una curiosità (per chi ancora non lo sa): "La Maledizione del Sahara" è stata la prima storia a fumetti che io abbia mai scritto in assoluto, tra il 1992 e il 1993, e tra Milano, Londra e New York. Alfredo mi chiese di "modernizzare un po' lo stile di Martin Mystere", e io fui così incauto da dirlo in un paio di fiere. Allora non c'era internet, ma apriti cielo lo stesso! :lol: "Vogliono trasformare Martin Mystere nei Predatori di Jason Bourne!!!! Ma chi sono questi nuovi deficienti!!!!111" (non c'erano neanche ancora i film di Bourne, ma ci siamo capiti...) In realtà ciò che Castelli intendeva erano cose (per fare esempi) come le scene d'azione "meno descritte dalle didascalie, e più dall'azione trasmessa dalle immagini" (come Sclavi aveva introdotto con grande forza in Dylan Dog, e Nathan Never aveva appena ripreso). Io decisi di strutturare il racconto come un classico film blockbuster estivo - senza però snaturare la natura del BVZM - e a distanza di anni credo che questa sensazione sia rimasta, nella lettura finale dell'albo.

Saluti!

Vince
 
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view post Posted on 19/2/2017, 18:13
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Gran Maestro

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Buonasera
a distanza di anni questo niubbo ringrazia voi e il buon Beretta.
Ammetto che quando lessi per la prima volta la storia non ne fui del tutto contento, ma credo fosse per i disegni di Sicomoro. Mi ci vuole sempre un poco per abituarmi a un nuovo disegnatore, e già dalla seconda lettura lo apprezzai decisamente. Nel complesso la considero una ottima storia per trama e disegni.
L'unica pecca, a mio modesto parere, è l'uso del deus ex machina che non ho mai sopportato.
 
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view post Posted on 20/2/2017, 05:47

Adepto

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CITAZIONE (devero @ 19/2/2017, 18:13) 
Buonasera
a distanza di anni questo niubbo ringrazia voi e il buon Beretta.
Ammetto che quando lessi per la prima volta la storia non ne fui del tutto contento, ma credo fosse per i disegni di Sicomoro. Mi ci vuole sempre un poco per abituarmi a un nuovo disegnatore, e già dalla seconda lettura lo apprezzai decisamente. Nel complesso la considero una ottima storia per trama e disegni.
L'unica pecca, a mio modesto parere, è l'uso del deus ex machina che non ho mai sopportato.

Ti ringrazio :)

Come ho detto spesso, "La Maledizione del Sahara" fu la prima storia a fumetti che scrissi - non solo per MM, ma in assoluto, tra il 1992 e il 1993 (anche se poi uscì nel 1998).

Da lettore avevo amato da morire "L'Ultima Onda" e "Il Ritorno dei Kundingas", così volli omaggiarli intessendoli nella trama. Per lo spirito e la struttura mi affidai alle teorie di Syd Field... e ai blockbuster estivi dell'epoca :)

Se ho capito bene cosa intendi con "Deus Ex Machina", posso dirti questo. Nella prima versione il finale era simile, ma, a mio, troppo piatto. Poi una sera (ero già a letto) mi venne un colpo di fulmine: la "Macchina" era davvero un "Deus" - un'entità dai potenziali incomprensibili e incalcolabili per noi umani.

A una fiera, quando mi chiesero come

[SPOILERONE]

...potesse resuscitare Martin e i suoi amici con tanta nonchalance, feci questi due paragoni: un uomo primitivo viene colpito da appendicite; questa si trasforma in peritonite e l'uomo muore. Oggi viene operato in sala operatoria e mandato a casa dopo due giorni. Normale routine.

O, meglio ancora, un uomo primitivo ha un arresto cardiaco. E' morto. Oggi invece lo defibrillano e il suo cuore riparte (se va bene). Una normale procedura di routine.

Così pensai che il finale sarebbe stato migliore esattamente con un letterale "Deus Ex Machina". La vittoria dei buoni è curare un "dispositivo impazzito". Dopo ci pensa lui, anche perché probabilmente nessuno si è reso conto dell'incomprensibile immensità dei suoi poteri.

Spero di averti risposto.

Una curiosità. Da quando lavoro in Bonelli le mie storie hanno sempre avuto pochissime correzioni (non includo in ciò, ovviamente, chiarimenti e snellimenti del testo). Ma nella "Maledizione del Sahara" ce n'è una che "ancora mi sta qui", ovvero l'ultimissima battuta.

Nell'originale, Martin diceva "Alla fin fine io preferisco ancora l'avventura". L'avevo scelta per il suo doppio significato: l'avventura appena conclusa, e il discorso appena fatto con Leslie.

In redazione, però, la battuta venne giudicata "troppo banale", e cambiata con...

"Coraggio, torniamo a casa."

"Ah!", mi ricordo che commentai, "Joyce...! Hemingway...! Chi può competere con loro?"

Un giorno, giuro che lo farò, pubblicherò un fumetto con la battuta originale. E coloro che lo ritaglieranno e incolleranno nell'albo potranno dire di avere "il Director's Cut" :ok:
 
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view post Posted on 20/2/2017, 13:23
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Sarebbe una cosa fantastica.
Grazie a te delle spiegazioni e della cordialità.
 
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