Giapponesi: sempre più popolo di repressi sessuali
Oramai me ne sono fatto una ragione….
Adoro gli anime, e da quando ho affiancato PRIME al pioniere VVVVID ho il piacere di sciropparmi OAV e serie stagionali a go-go.
Ma la cosa incredibile, per non dire insopportabile, è che dopo una ventina di produzioni assimilate, tutte emotivamente coinvolgenti, appassionanti e psicologicamente stimolanti, non c’è verso di concludere “UNA” serie con un finale concreto, che sia cioè appagante per il telespettatore che ha faticato sette camicie per arrivare al termine, in quanto empaticamente immedesimato nel protagonista, per settimane e settimane.
Mi spiego meglio perché sono vago…
Il mio genere preferito è l’anime con “Tsundere” scolastica, ergo amori liceali tormentati, dove l’amore diventa una montagna da scalare, ma col risultato di amplificare il premio finale a obbiettivo raggiunto. Il problema è che qua non c’è mai il LIETO FINE. Oppure, quando c’è, non è mai esplicito, ma è platonico, impalpabile, per non dire equivoco e che si lascia all’interpretazione del telespettatore. Non dico un “flash-forward” che ci svela il futuro dei Nostri 10 anni dopo, magari mostrandoci un matrimonio felice, con figli, obbiettivi lavorativi raggiunti, ecc ecc.
No, qua ti finisce la serie dove ai protagonisti non viene concesso nemmeno l’audace gesto di baciarsi (dico BACIARSI
).
Il bello è che magari siamo all’interno di un anime dove le scene splatter si sprecano, dove ti ammazzano vecchi e bambini come mosche, e quindi non possiamo neanche dire che si sta proteggendo la psiche dei più piccoli. Ma vigliacco se la storia evolve nello stesso modo dal punto di vista sentimentale-sessuale.
L’ultimo che ho visto (ultimo di una lunga serie) è I CIELI DI ESCLAFLOWNE. ‘
Na roba da impalare vivo l’autore, tenendo anche conto della maratona televisiva che ho fatto visto il coinvolgimento emotivo.
No dico…. Ma vi pare possibile che la salvezza del pianeta Gaia la si deve ad uno degli amori più intensi e complicati fra i protagonisti principali (perché passano attraverso triangoli sentimentali infiniti) e, dopo questo amore che trionfa sul destino e su tutto, i 2 si separano per sempre, tornando ognuno nel proprio mondo e giurandosi amore eterno? Ma ci rendiamo conto che la protagonista si è baciata addirittura col rivale di VAN, e chiude la relazione non scambiandosi nemmeno un bacio col protagonista VAN? (Capirai che roba sarebbe stata, ma almeno era il minimo sindacale). No, rimane in sospeso questo amore platonico, puro, mai consumato…con la protagonista che torna sulla terra come una “Wendy” qualsiasi, rituffandosi nella vita banale e reale di tutti i giorni, magari sposando un giorno un anonimo individuo grasso e pelato, pur conservando nel cuore il vero amore fatto di ricordi (??)
Scusate ma mi hanno veramente scassato la Minkia questi fenomeni autoriali, con le loro soluzioni artistiche che rifuggono la vituperata banalità.
Lo si potrebbe considerare un continuo “coito interruptus”.
Guardate che non sto dicendo che ogni anime del genere deve essere un “cliché”. Ma con almeno uno su 5 vuoi dare soddisfazione al telespettatore????
Se hai deciso per la separazione, vai sulla separazione. Se vuoi comunicare altro, fallo. Ma quando si parla di amori coltivati per tutte le stagioni, mi vuoi dare un cavolo di finale che non si limiti ai 2 che si guardano negli occhi!?
Insomma….con la scusa di rifuggire lo stereotipo alla MAISON IKKOKU (lo amai da ragazzino), questi geni visionari hanno deciso che anche solo un bacio tra innamorati equivale alla ricerca della pentola d’oro alla fine dell’arcobaleno. Probabilmente troppo telefonato e troppo esplicito, non dimenticando poi il must: devi “soffrire” fino alla fine dei tuoi giorni.
Però se vuoi un neonato squartato e impanato…No Problem!