| Ho letto La cruna dell'ago, prima opera di successo di Ken Follett, un gran bel thriller a sfondo storico. La trama è risaputa: pochi mesi prima dello sbarco in Normandia, gli Alleati hanno costruito una finta armata aerea e navale nell'East Anglia, in modo da dirottare l'attenzione dei tedeschi verso le spiagge di Calais e allontanarla invece dalla Normandia, ma una spia tedesca, il cui nome in codice è "Die Nadel", l'Ago, ha scoperto la verità e cercherà in tutti i modi di portare l'informazione al Fuhrer.
Potrei dire che il romanzo mi è parso un po' sopravvalutato, ma in realtà non è proprio così. Il fatto è che, avendo già letto opere successive di Follett, come I pilastri della terra e La caduta dei giganti, più mature, ambiziose e complesse (e lunghe), questa mi ha quasi un po' deluso, viste le grandi aspettative. In realtà è un ottimo romanzo, in cui, come farà anche in futuro, Follett prende un periodo storico particolare e ci ricama intorno una storia di fantasia in cui vi incastra sapientemente i suoi personaggi. Inoltre, per essere un romanzo uscito nel 1978, è di una freschezza e di una modernità quasi incredibili.
La caratterizzazione dei personaggi è ottima (così come il loro utilizzo all'interno della vicenda), non solo quella dei protagonisti, ma anche quella dei personaggi di contorno, che l'autore è capace di delineare in poche battute, rendendoli sempre credibili come è fondamentale per un buon romanzo storico. La personalità e la psicologia della spia tedesca, Henrik Faber, sono rese alla perfezione e le scene in cui compare non solo sono quelle più adrenaliniche, ma anche le più coinvolgenti. La bravura di Ken Follett sta anche nel riuscire, grazie alle sottili e pronfonde descrizioni dei personaggi, ad abbattere la barriera tra buoni e cattivi, riuscendo in certe situazioni quasi a far tifare il lettore per Faber, quando in realtà egli è ovviamente il cattivo.
Anche la resa della tensione e della suspense è davvero notevole, specie nell'ultimo centinaio di pagine, al cardiopalma.
Ho apprezzato pure gli intrecci con reali figure storiche (soprattutto Hitler e Churchill), seppur quasi sempre presenti in capitoli separati dal resto.
In ultima analisi, oltre all'eccellente e molto coinvolgente finale (in cui la tensione arriva ai massimi livelli), lodo anche l'epilogo, molto bello, che lascia un certo rammarico una volta terminata la lettura del libro.
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