Il supermarket delle religioni, Zona X numero X (mai pubblicata)

nulla da scusarti, in realtà io sono come il gatto del proverbio che piace tanto a king (e che ogni tanto cita anche il bvzm): insomma, quando leggo un soggetto e in qualche modo mi prende mi vien voglia di approfondire e procurarmi la storia completa.
cosa, ahimè, in questo caso non possibile.
saluti dalla terra di siena

Mi stavo chiedendo... come funziona casi come questi per i diritti? Se la storia per un qualsiasi motivo non giunge alla pubblicazione, i diritti relativi appartengono alla casa editrice oppure all'autore (che può eventualmente decidere di proporre la storia ad altri editori)?

Caro Sergej,

meno male ci sei tu a distrarmi da tutte quelle vippine a cui devo stare dietro per motivi giornalistici. La questione dei diritti varia a seconda dell’editore. La Bonelli, per esempio, mi faceva pervenire i (pochissimi) soldi pagati dai turchi come diritti d’autore, o non ricordo con quale altra motivazione. Però ho visto alcune mie storie di Martin in croato, ma non i relativi soldini. Boh. Altri editori, invece, non pagano le ristampe. Diverse mie storie di Paperino e soci sono state ristampate, ciascuna, una decina di volte, senza che mi abbiano mai versato una lira. Quattro anni fa, vedendo tre mie vecchie storie ristampate nei volumi allegati al Corriere della Sera, ho chiamato l’allora direttrice di Topolino che, scusandosi, mi ha detto che la cosa non dipendeva da lei. Naturalmente lo sapevo già, le avevo telefonato solo per rompere i coglioni. Oltre alle ristampe italiane, su riviste e su volume, so che le storie Disney sono state pure tradotte in svariate lingue. Ma non ho mai fatto problemi, perché io sono un’anima semplice. Credo sia giusto, però, nel caso in cui si cedano i diritti, essere almeno pagati bene. In questo devo ringraziare la De Agostini, che non mi ha mai pagato per ristampe e traduzioni, ma mi ha ricoperto d’oro al primo pagamento (però erano libri illustrati, non fumetti). Tu, comunque, ti riferisci alle storie non pubblicate. Mah, Bonelli quel paio di storie che non ha pubblicato me le ha pagate, quindi, stando alle loro tradizioni, ne ho ceduto anche i diritti. Tanto più che Martin non è un personaggio mio. Magari Alfredo ha qualche diritto su di esso, anche se all’epoca lo negava (d’altra parte Berardi e Milazzo hanno gestito Ken Parker come un personaggio loro). Credo che il concetto di diritti alla Bonelli sia piuttosto elastico, e li considerino decaduti e girati ai loro autori una volta che una serie è conclusa (vedi pure Memola con il suo personaggio). Il caso di cui abbiamo parlato nei precedenti interventi riguardava i fumetti di Francesco Coniglio, e costui, bisogna riconoscerlo, è un vero signore: lascia tutti i diritti agli autori, sia per le storie pubblicate, sia per quelle non pubblicate. Ci sarebbe però bisogno di leggi più chiare.