Quello che segue e' il cappello che volevo mettere per parlare poi di politica nei fumetti, soprattutto il caso Comix Archive contro Bonelli 
Anch'io sono convinto che in Italia non ci sia tanta democrazia.
Intendiamoci, paesi che sono veramente democratici si contano sulla punta di una mano, e quelli che stanno meglio di noi sono
ancora meno(errore! volevo dire) comunque pochi davvero.
Visto che ho avuto diversi contatti con realta' diverse, vi metto prima di tutto alcune note per inquadrare meglio le cose:
- Nei paesi nordici (sicuramente tra i Paesi piu' democratici del mondo) in ogni villaggio esiste una "casa delle discussioni" cioe' i vari partiti vanno a discutere li' le cose, e solo quando si raggiunge il consenso si passa al livello successivo e poi via per arrivare solo dopo molto alla legge in Parlamento.
Pro e contro: da un lato conformismo per cui idee davvero alternative non troveranno mai strada (contro) dall'altra una vera partecipazione popolare, con la possibilita' che i politici sentano i veri problemi della gente e non ci impongano i loro, e che la gente si scanni tra loro per una idea politica o l'altra.
- Paesi centro europei che si professano piu' democratici di noi, be' avrei qualcosa da ridire ad esempio su Svizzera dove:
a) c'e' la stessa maggioranza al potere dal 1874, altro che il pentapartito de noatri che ne duro' una cinquantina
b) vidi a Stans in Niedwald (abolita 1997) la famosa votazione per alzata di mano di tutti i cittadini. Ebbene c'erano i galoppini dei politici che andavano da questo a quello ad avere il voto in cambio di cose, insomma facevano pubblicamente quello per cui a casa nostra si finisce indagati per voto di scambio.
c) i famosi referendum non partono cosi' dal basso, per esempio il proprietario della seconda catena nazionale di supermercati continua a spingere le sue idee mettendo pubblicamente all'uscita le informartive acchiappa-firme per il prossimo referendum che vuole lanciare.
d) essendo un paese piccolo la stessa persona fa piu' ruoli che per noi sarebbero in conflitto di interessi come: ministro dei trasporti del cantone di Zurigo, presidente associazione industriale Zurigo e proprietario di linea di treno (questo l'ho visto anche in Norvegia)
O la Francia dove gli (ex)nobili hanno ancora la loro importanza e privilegi (possono ancora andare a cacciare a cavallo nei terreni degli altri, adesso c'e' il dibattito per togliergli questo privilegio, ma ne hanno altri).
O il Regno Unito dove si' c'e' il primo ministro ecc., ma ad esempio (non so se e' ancora vero ma lo era in un tempo non remoto) un lord non poteva essere primo ministro, che questo governa i sudditi, i communers, mentre i nobili, i pari, stanno tra loro. Notate infatti che mentre il Regno Unito e' pieno di stendardi per questa o quella carica,
non esiste una bandiera personale per il primo ministro, e gia' da questa si vede la sua subalternita' ai 4000 lords, che hanno ognuno la loro.
Insomma, non sono rose e fiore neanche all'estero, ma e' vero che da noi ci potrebbe, dovrebbe, essere piu' democrazia.
Da noi e' un continuo show in televisione da troppi anni ormai dove i politici urlano tra loro per far vincere nello spettatore le loro idee.
Ma azioni pratiche? Cambiamenti che veramente sentono alla gente? Ma quando mai fanno qualcosa per quello che ne pensa il cittadino/la cittadina comune dei problemi e come affrontarli.
A me sembra - dispiace dirlo - che anche l'ultima idea di modifica, la "democrazia liquida" di Casaleggio padre sia tramontata con lui.
E ora?
Io sono contrario alle piccole patrie. Vero quello che dice sopra MaxBrody che non siamo mai stati veramente uniti, ma ritengo che dividerci sia peggio, perche' i vicini grandi, potenti e presuntuosi ci controllerebbero come era in passato.
Se nel 1848-70, per dirne una, i Veneziani e Veneri erano a favore dell'Unita' (ancora una chimera) e non a ricostruire la nobile Repubblica di Venezia era proprio per questa ragione, da soli sarebbero tornati entro pochi in orbita austro-tedesca. L'Ovest dove risiedo sotto i Francesi e cosi' via.
Cosi' come, tornando all'inizio, alla mancanza di democrazia, la pochezza dei nostri governanti negli ultimi decenni, che piu' che altrove hanno chiuso sede di partito, veri dibattiti ecc per fare di tutto uno spettacolo, ha portato allo screditare le idee tradizionali di destra e sinistra.
Nei paesi anglosassoni ad esempio destra significa legge ed ordine, basta ricordare i problemi vari sull'argomento di Silvio Berlusconi, veri e presunti che siano ma un politico deve essere il massimo dell'onesta' e trasparenza.
A sinistra, progresso e difesa dei deboli, si veda Renzi e le disavventure finanziare della famiglia, per dirne una.
E, piu' in generale, una cosa che ti dicono tutti gli stranieri informati, uno dei problemi principali in Italia e' il livello molto scarso della nostra classe dirigente, che mentre all'estero comunque i migliori sono portati a darsi alla politica, da noi questo non succede.
Per paragone, uno dei concetti piu' importanti della democrazia statunitense sono i grass root movements (da tradurre con movimenti di base) da cui partono le idee che influenzano la politica nazionale, vedi:
- contenimento delle spese statali
- marijuana medicale o ricreativa
- matrimoni gay
Tutte cose che non sono partite da Washington, ma da iniziative di cittadini singoli di questo o quello Stato dell'Unione.
Ecco, da noi abbiamo il ribellismo come quello dei forconi di pochi anni fa anche perche' siamo piu' abituati di molti ai cattivi governi, la Rivoluzione francese e' appunto una invenzione parigina e da noi fu importata, ecc ecc, e al massimo, come una pentola a vapore che fischia, ogni tanto succede qualcosa ma poi dopo lo sfogo si torna come prima.
Ottimo libro "i Gattorpardi".
Insomma, come la vedo? Molto male, ma non riesco a prevedere come finira'.
