Sergej Orloff |
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| Per me invece rimane una critica irrispettosa per due motivi:
1) Si pone come "oggettivo" e quindi innegabile ed insindacabile, un calo che invece è frutto di una percezione personale: chi è che ci dice che altre persone, facendo la stessa divisione a metà delle copertine, non trovino migliori le copertine della seconda metà invece della prima? Ad esempio, io apprezzo molto le copertine dei bimestrali e molte le inserirei tra le migliori di sempre: significa che sono uno che non ne capisce niente perchè non riesco a vedere un calo oggettivo di qualità, oppure che - come è giusto che sia - ciò che ad alcuni piace ad altri può non piacere e viceversa?
2) La critica non è argomentata: da cosa dipende questo supposto "calo oggettivo di qualità"? Dallo stile di colorazione, dalle inquadrature, dai soggetti rappresentati, dalla tecnica di tratteggio, da altro? E che cosa di questi o di altri aspetti non convince? Sarò strano io, ma mi pare troppo comodo dire "c'è un calo oggettivo" senza dire su che cosa si basa questo giudizio. In linea generale, io penso che si possa criticare il lavoro di chiunque, ma mi piace anche pensare che, nel momento in cui si fa una critica, si cerca anche di motivare quella critica, altrimenti la critica stessa ai miei occhi perde di significato.
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