3. Amore e mortePuro feuilleton: lui ama lei che ama l'amico di lui che però si sacrifica per la causa ma è contento di farlo e lascia lei a lui che però tiene le distanze perché lei in fondo lo apprezza ma non lo ama. Soap opera, ma c'é il sottofondo storico-politico, quindi diventa feuilleton. Ed è giusto, un omaggio al (sotto)genere nel quale vuole collocarsi la miniserie era doveroso. Feuilleton dai tempi narrativi molto stretti (come da tradizione) nel quale primeggia Matilde Sereni, che da frigida nobildonna scopriamo essere paranoica prima e depressa psicolabile poi (nell'albo successivo). Nel mentre, il confronto a distanza fra Volto Nascosto e Vittorio vede in vantaggio il primo, che conferma di possedere un onore, mentre Vittorio si mostra più cinico di quanto apparisse in precedenza (a quanto pare si "riscatterà" in Africa). Intanto, Marino disimpara il romanesco. Tutto questo condito dagli adeguati disegni di Nespolino, forse un po' statici, ma molto dettagliati.
4. Amba AlagiMini-struttura circolare: dal massacro di Cassala a quello dell'Amba Alagi. In mezzo, due sequenze cruciali come l'inquietante (ma storica) bevuta del sangue di vacca e la trasformazione di Marino (che dopo aver imparato l'italiano corrente, cambia acconciatura ed aspetto): che sia lui Volto Nascosto?
Peccato per l'errore, perché per il resto il debuttante (all'epoca) Baruk fa un bel lavoro, con il suo stile "polveroso" a metà fra Sicomoro e Tacconi, particolarmente adatto al contesto.
E Vittorio vs Volto (da oggi VvV)? Il primo "riscatta con onore una tragica sconfitta", ma a me sembra pura formalità. Comunque Volto viene zittito dalla regina Taitù, pertanto, per quanto mi riguarda, Vittorio pareggia il confronto dell'albo precedente.